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TEST - Rotor Power, potenza e precisione con doppio sensore

10 feb 2014

A tutta potenza. Non nel senso di dare il massimo, (quello sempre!) ma nella gestione dell’allenamento e delle proprie energie. Il modo di andare in bicicletta cambia, anche l’allenamento… segue a ruota. La diffusione dei misuratori di potenza permette di impostare, proprio regolandosi con la forza applicata, i parametri di allenamento su valori molto precisi e non soggetti a fattori esterni come può accadere con la rilevazione della frequenza cardiaca.
Stavolta parliamo del Powermeter elaborato da Rotor. Il nome è semplice: Rotor Power, si tratta di un misuratore di potenza dove il sensore è posto direttamente nelle pedivelle. Parliamo al plurale, anzi, perché si tratta a tutti gli effetti di un doppio misuratore di potenza in quanto dispone di due sensori: uno per pedivella.
Significa avere una precisione assoluta per ciascuna gamba, anche se c’è un lavoro più attento da fare in fase di calibrazione. Poca roba, si esegue rapidamente seguendo le istruzioni piuttosto chiare del libretto presente nella confezione.

Montaggio

Di fatto è una normale guarnitura da montare al posto della propria. L’asse da 30 millimetri si è adattato facilmente anche al movimento centrale della nostra bici test dotata di scatola BSA con filetto a passo inglese. Rotor dispone di una serie di movimenti centrali di tutti i tipi per essere compatibile con praticamente qualsiasi cosa. Si veda, in proposito, la tabellina delle compatibilità (a questo indirizzo) che mette in evidenza proprio la versatilità di montaggio dei componenti della casa spagnola. Praticamente non c’è telaio su cui non si possano montare le guarniture Rotor, modello Power compreso.
Nel catalogo, poi, sono disponibili le guarniture in versione con giro bulloni da 110 o da 130 millimetri, per guarniture compact o tradizionali.
Eseguito il montaggio, se non si avevano in precedenza corone ellittiche, potrebbe essere il caso di rivedere la posizione del deragliatore. A proposito di montaggio e guarniture ellittiche, e la loro efficacia, rimandiamo al test precedente proprio su questi componenti.

Ciclocomputer

Non esiste un ciclocomputer Rotor, ma il Power sfrutta, per l’invio dei dati, il protocollo Ant+ che è lo standard utilizzato in questo settore per la trasmissione dei dati. Noi lo abbiamo accoppiato con un ciclocomputer GPS gentilmente fornito da Mio Cyclo, ma si può utilizzare anche con dispositivi di altre marche purché in grado di supportare la visualizzazione della potenza. I dati raccolti verranno automaticamente inseriti nel file da scaricare sul computer o caricare direttamente on line con uno dei diversi sistemi di gestione e analisi delle uscite (dai sistemi dedicati di alcune marche a quelli “no brand” come Strava, ecc.)
L’accoppiamento dei dispositivi è immediato e sin da subito si cominciano a visualizzare i dati inviati dal Rotor Power. L’appaiamento con il ciclocomputer può essere fatto anche manualmente (per evitare conflitti nel caso si disponga di più di un misuratore di potenza) utilizzando l’id stampigliato sulla pedivella.
Ci sono due batterie da installare nei sensori, una per pedivella. Si tratta di un modello a pastiglia (tipo CR2477B), il cui livello di carica viene tenuto sotto controllo dal lampeggio di un led di controllo attivato ad ogni avvio del sistema. La sostituzione è facilissima, senza attrezzi perché il coperchio che dà l’accesso al vano batteria si svita a mano e, nessun pericolo: è a tenuta stagna.

Utilizzo

Dopo le operazioni preliminari l’utilizzo non comporta alcun altro accorgimento. I dati vengono raccolti dal Rotor Power e trasferiti allo strumento di rilevazione. Particolare molto interessante è la possibilità anche di un’analisi approfondita, indoor, delle caratteristiche di pedalata. Rotor fornisce un software di gestione del sistema che si interfaccia direttamente con l’unità Power tramite un trasmettitore Ant + da collegare al computer via Usb (da acquistare separatamente). Il software (solo per sistemi Windows, al momento) è in grado di fornire una vasta serie di informazioni che possono essere utili per la definizione dell’allenamento e anche per l’analisi della posizione visto che permette di visualizzare, in tempo reale, i dati delle due gambe rapportandoli tra loro.
Anche in questo caso le informazioni possono essere scaricate in un file (formato .tcx) da analizzare con software specifici.

Un esempio di analisi dei dati con la misura della potenza

Conclusioni

L'utlizzo da sempre più corridori dei misuratori di potenza, anche durante le competizioni, la dice lunga sull’affidabilità e il peso contenuto di questi strumenti. Il Rotor Power pesa appena trenta grammi in più rispetto alla guarnitura “liscia” e il prezzo è interessante: 1.749,00 euro (escluse le moltipliche). Considerato il costo medio del componente, di cui comunque la bici ha bisogno, l’aggravio delle Rotor Power non è poi così incisivo, mentre il vantaggio di avere uno strumento di questo tipo a bordo è importante, si badi, non solo per chi punta all’agonismo. Conoscere la potenza espressa, sapere quanto spingere sui pedali può essere utile anche se non ci sono traguardi e classifiche davanti a sé. Può essere un modo scientifico per massimizzare il rendimento e, in definitiva, conoscere il proprio fisico.
Non solo per evoluti quindi.

Ulteriori informazioni dalla pagina del distributore italiano: www.larm.it

Il vano batteria è accessibile facilmente e senza strumenti

Un dettaglio dell'asse del movimento centrale

Ampia scelta di corone nella gamma Rotor. Molto pratico anche il montaggio delle ellittiche che possono essere regolate con precisione.


I dati della potenza visualizzati durante la marcia