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TEST - Michelin Pro 4: Service Course e Endurance. Scorrevolezza e tenuta

18 ott 2015

Che le gomme con sezione maggiore non siano un problema per quanto riguarda la scorrevolezza, ormai, è un concetto acquisito. Questa, infatti, non è data solo dalla effettiva superficie di contatto tra gomma e terreno (e pure qui ci sarebbe da dirne), ma anche dal comportamento della gomma rispetto al suolo. Una gomma che sa “copiare” bene la strada disperde meno energie di una che le subisce e le trasmette al resto della bicicletta. La differenza è nell’elasticità e nella quantità d’aria al suo interno.

Appurato questo, abbiamo provato due gomme molto interessanti prodotte da Michelin. Si tratta dei copertoncini della serie Pro 4: il Service Course e l’Endurance.

Sono molto simili tra loro, non a caso fanno parte della stessa famiglia, ma certamente il “Service Course” offre prestazioni, in assoluto, più elevate del secondo che, a suo vantaggio, offre una elevata resistenza alle forature, ottima durata nel tempo e buone prestazioni generali.

Service Course

Il Service Course è dedicato dichiaratamente alle competizioni. Lo si apprezza subito sin dal momento del montaggio. La sua elasticità e morbidezza permettono di metterlo su senza quasi fare uso di attrezzi. Il guadagno è in rapidità e non si rischia di pizzicare la camera d’aria.

Giusta pressione

No, non è quella massima indicata sulla gomma (oltre 10 bar), ma decisamente meno. È indicato sulla gomma stessa (7-8 bar), ma anche sulla confezione, per chi ha pazienza di leggerla (e lo consigliamo: è ben fatta e contiene informazioni utili sul prodotto che si è acquistato). Trattandosi di una copertura da 25 non necessità di pressioni elevate. Anzi, grazie alla sua misura permette di sfruttare al meglio le sue caratteristiche. Senza perdersi in calcoli, si può fare riferimento alla tabellina presente sulla confezione stessa per azzeccare la pressione corretta in base al proprio peso. E, per la cronaca, siamo molto lontani dalla pressione massimale di questa gomma (in linea di massima è quasi impossibile che ci sia la necessità anche solo di avvicinarsi alla pressione massima di un pneumatico: il rischio è di perderne le caratteristiche principali, anche se le gomme di alta gamma permettono comunque prestazioni elevate).

Tenuta elevata a doppia mescola

Che si tratti di una gomma comoda si nota ai primi colpi di pedale. La bicicletta, semplicemente, scorre e la prima impressione di comfort non è solo data dalla consapevolezza di avere una copertura con sezione da 25 sotto. La sensazione è netta e se piove si può osare anche qualcosa in più, magari togliendo mezzo bar di pressione alla gomma.

Il merito della tenuta è dovuto anche alla scelta della doppia mescola. Più dura nella parte centrale e morbida ai lati proprio per favorire la resa in curva. La capacità di affrontare una curva con aggressività dipende da tanti fattori, dall’abilità del ciclista alla geometria del telaio (e della forcella) e dalla tipologia di ruote. Avendo una gomma che dà sicurezza le cose riescono decisamente più semplici e quando senti che la bicicletta tiene anche piegando un po’ di più viene voglia di osare ancora alla prossima curva. In questo senso i Michelin Pro 4 Service Course si difendono molto bene anche rispetto alla concorrenza. Metteteci anche la protezione alla foratura HD Protection che consiste in una tela di rinforzo in fibre tessili ad alta densità. Non è imperforabile questa gomma, ma difficile rimanere a piedi se non si esagera.

Michelin Pro 4 Endurance

Il nome del modello è una dichiarazione d’intenti anche per questa gomma. Ovviamente pesa di più della precedente: 245 grammi al posto dei 215 della versione Service Course (sempre nella misura da 25 millimetri) ed offre un maggior compromesso con la resistenza nel tempo e anche alle forature.

Sotto alla mescola Bi-Compound è presente una protezione antiforatura ancora maggiore chiamata HDProtection Bead2Bead, che riguarda anche i fianchi della gomma. Come a dire: potete avventurarvi anche al di fuori dell’asfalto senza problemi (ovviamente, al di là della sezione maggiore si tratta pur sempre di una copertura con battistrada liscio).

Anche per questa copertura sono utilizzate tele da 110 Tpi sovrapposte in triplo strato, e allora, anche se per composizione e protezioni il peso sarà maggiore e si pagherà qualcosa nelle prestazioni per strizzare l’occhio alla durata, l’elasticità della struttura è comunque elevata.

A ben vedere si tratta di una gomma ideale se non si cercano prestazioni assolute e, soprattutto, andando verso la stagione fredda quando può essere più frequente trovarsi in condizioni di fondo difficile e umido.

Per la cronaca, i nostri test li abbiamo effettuati con camere d’aria in butile, sempre di Michelin. Ottima la tenuta alla pressione (anche dopo diversi giorni e chilometri la pressione scende di pochissimo).

http://bicicletta.michelin.it