Frode tecnologica: Wilier Triestina prende le distanze
Frode tecnologica: Wilier Triestina prende le distanze
30 gen 2016
Logica e comprensibile la preoccupazione in casa Wilier Triestina dopo che l'atleta belga Van Den Driessche è stata trovata con un motorino all'interno della propria bicicletta. L'azienda veneta, che fornisce le biciclette, ha diramato in serata un comunicato in cui prende chiaramente le distanze dal misfatto. E certamente risulterebbe difficile pensare che un'azienda possa scientemente e truffaldinamente pensare di dotare una sua atleta di bicicletta motorizzata. Piuttosto noi di Cyclinside.com, ci chiediamo che giustificazione possa trovare la squadra in questo momento: è certamente più difficile addossare tutta la colpa all'atleta come si fa, in automatico, quando un corridore risulta positivo ad un controllo.
Una bicicletta, prima del via, viene controllata dal meccanico della squadra: impossibile non accorgersi di un misfatto del genere. Vedremo.
Intanto, doverosamente, ecco il comunicato diffuso da Wilier Triestina:
WILIER TRIESTINA PRENDE LE DISTANZE DAL SOSPETTO DI FRODE TECNOLOGICA DI CUI FEMKE VAN DEN DRIESSCHE E' ACCUSATA
Giunge come un fulmine a ciel sereno la notizia di frode tecnologica che vede coinvolta l’atleta Femke Van Den Driessche del team Team Kleur Op Maat.
Cariche di rammarico le parole dell’Amministratore delegato Andrea Gastaldello:“Siamo letteralmente esterrefatti, in qualità di principale partner tecnico, ci sembra doveroso prendere le distanze da questo gesto assolutamente in contrasto con i valori fondanti della nostra azienda, nonché con i principi alla base di ogni competizione sportiva. Davvero inaccettabile che in queste ore l’immagine delle nostre bici stia facendo il giro dei media internazionali a causa di questo spiacevole fatto. Lavoriamo quotidianamente per diffondere nel mondo la qualità dei nostri prodotti e sapere che una bici Wilier Triestina viene meschinamente manomessa ci rattrista molto. La nostra società si riserva infatti di intraprendere azioni legali contro l'atleta e gli eventuali responsabili di questa gravissima vicenda, al fine di salvaguardare il buon nome e l’immagine dell'azienda, contraddistinta da professionalità e serietà in 110 anni di storia”.