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TEST - Panaracer Race Type A EVO2. Ottimo compromesso per gare e durata

03 apr 2015

È tempo di parlare di gomme. Ci sono le classiche in arrivo, per i professionisti. Per chi pedala più tranquillo c’è la primavera da godere e può essere il momento di presentarci con gomme nuove e in grado di affrontare situazioni anche parecchio diverse.

È il caso delle Panaracer che vedete in queste foto. Il modello si chiama Race Type A EVO2. Le abbiamo testate, dopo che ce le ha inviate il distrbutore italiano, Larm, montate sulla bicicletta Felt oggetto di una prova che trovate qui. Le abbiamo provate su quella bici e mettendole anche “sotto” la nostra bici test per poterne valutare il comportamento con un telaio di cui già conoscevamo le caratteristiche.

La struttura e tenuta

Tele, protezione, battistrada: l’elenco è sempre quello e valido per praticamente tutte le gomme da strada. Su queste gomme Panracer si parte da una struttura piuttosto flessibile e in grado di contenere la camera d’aria gonfiata ad alta pressione senza perdere eccessivamente in elasticità. Questa caratteristica è alla base del comportamento della gomma. Una copertura che diventa troppo rigida, oltre a risultare scomoda perché non assorbirebbe le vibrazioni, perderebbe anche di tenuta perché non copierebbe il terreno nel modo giusto, rischiando di innescare micro perdite di aderenza che si tradurrebbero in una scarsa tenuta.
Qualcosa si paga, in rigidità, per la protezione anti foratura (che Panaracer estende anche alle spalle), ma se le Evo2 non hanno mai dato sensazione di pericolo, il merito va sicuramente al battistrada.
È realizzato in doppia mescola: molto morbida sulle spalle e rigida al centro. Il fine è avere massima scorrevolezza sul dritto e tenuta in curva. Le ruote ad alto profilo (come anche quelle che abbiamo utilizzato) tendono a mettere in crisi le coperture proprio perché più rigide di quelle con cerchi a basso profilo. Di fatto demandano parte dell’elasticità proprio alle coperture che devono rispondere adeguatamente. Abbiamo portato le Evo2 ad affrontare tornanti e curve sia a bassa velocità che più rapide e, pure forzando un po’ nella piega della bicicletta, non c’è stata alcuna perdita di aderenza (anche dove, onestamente, ci saremmo aspettati qualcosa di diverso. Logico che la sensazione di sicurezza che ne derivi sia elevata. A patto, però, di utilizzare un gonfiaggio corretto. Più che andare sulle pressioni consigliate, può essere il caso di fare qualche prova anche in base alle proprie aspettative di guida.

Conclusioni

Il prezzo, diciamolo subito, è in linea col mercato e non esagerato: 49,90 euro (al pezzo). Dalla loro queste gomme hanno una promessa di lunga durata. Il battistrada tende a consumarsi poco proprio perché la parte centrale è più rigida. Forse rischia di perdere qualcosa nelle frenate brusche, ma si impara facilmente a conoscerlo e a regolarsi di conseguenza. L’ottima tenuta di curva ne fa un componente perfettamente utilizzabile in gara. Noi abbiamo testato la versione da 23 millimetri di sezione. A disposizione c’è anche il modello da 25 millimetri ancora più adatto se si prevedono strade con fondi difficili. Il “PT Shield”, il dispositivo antiforatura, lo abbiamo probabilmente messo alla prova passando inavvertitamente in un tratto stradale ingombro da frammenti di vetro. Se si crea qualche taglietto sul battistrada poco male, l’importante è che non vada ad intaccare la struttura o a perforare la camera d’aria. Chiaro che non si tratta di una tenuta assoluta, ma nelle situazioni normali che si possono incontrare su strada il rischio di dover cambiare la camera d’aria è abbastanza remoto con queste gomme.
Il peso non le porrà tra i campioni di leggerezza: 210 grammi per la versione da 23 millimetri e 240 per il copertoncino da 25, ma è uno scotto accettabile e che comunque si paga volentieri a favore della lunga durata della copertura.

Per ultieriori informazioni c’è il sito della casa madre: www.panaracer.com ma anche quello del distributore italiano: www.larm.it