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Felt AR2, una corsaiola dal doppio carattere

23 mar 2015

Se chiudete gli occhi e vi dicessimo di pensare ad una “specialissima” top di gamma, probabilmente la fantasia andrebbe verso un modello superleggero, in fibra di carbonio, super-aerodinamico e montato con componenti al massimo possibile.

Ecco: avete quasi immaginato la Felt Ar2, o poco ci manca. Ci sono delle differenze in effetti, ma a ben guardare non è che facciano poi tanto meno bici top di gamma. A cominciare dal gruppo, visto che tutto sommato lo Shimano Ultegra (nella versione Di2) che equipaggia questa bicicletta, viene utilizzato anche nelle competizioni e pure da qualche squadra pro’. Il risultato è molto interessante e la bici è il risultato di una costruzione ragionata. Ar, sta per “Aero Road” e fa riferimento alla linea altamente aerodinamica del telaio. Si tratta di un progetto iniziato nel 2008 e che, di anno in anno, la casa tedesca continua a sviluppare con una linea di telai che coprono una buona fascia di mercato, non solo corsa, ma anche triathlon. E stanno cogliendo nel segno, visti i dati di vendita.
Noi abbiamo stressato per un po’ di tempo la AR2.
Passiamo a raccontarvela.

Il telaio

Il telaio è studiato integrandosi completamente con i componenti. Quello della AR2 è un telaio in grado di supportare perfettamente i gruppi elettronici così come quelli meccanici. Nella scatola, infatti, è presente il kit di trasformazione per utilizzare il passaggio dei cavi dei diversi sistemi.

L’elaborazione del telaio passa per un progetto che prende in considerazione materiali e geometrie, ma anche il reggisella che, di fatto, diventa parte integrante della struttura portante della bicicletta.
Il materiale utilizzato per il telaio è fibra di carbonio chiamata UHC Advanced. Si tratta di un carbonio elaborato per ottenere un’elevata densità strutturale in modo da richiedere minore quantità di materiale per raggiungere determinati risultati di rigidità. Con questo tipo di fibra di carbonio è realizzata la struttura principale del telaio ma anche i forcellini e il movimento centrale. Ovviamente per il forcellino posteriore, lato cambio, è previsto l’inserto sostituibile in caso di rottura. Il tutto in un telaio che, nonostante le dimensioni abbondanti delle varie sezioni per seguire i dettami dell’aerodinamica, sfiora appena il chilogrammo di peso.

Le forme dei tubi sono marcate. Movimento centrale (di tipo BB30) e zona di sterzo sono decisamente abbondanti, anche tubo obliquo e piantone non scherzano, tant’è che per il passaggio della ruota posteriore il tubo sella è sagomato opportunamente (e con forma aerodinamica che segue il passaggio della copertura). I progettisti hanno utilizzato gli spazi al meglio tanto da sfruttare, ad esempio, tutto lo spazio a disposizione sul movimento centrale. In questo modo, oltre ad ottenere un momento torcente estremamente favorevole (e basta scattare violentemente in fuorisella per rendersi conto della risposta di questo telaio) si può portare avanti anche la tecnologia costruttiva “InsdeOut” che prevede un’attenzione anche alle superfici interne dei “tubi” di carbonio. Tecnologia che prevede anche la rimozione degli inserti interni messi in fase di lavorazione proprio per avere delle pareti lisce e fibre allineate senza pieghe anomale che richiederebbero strati di fibra in più per garantire la robustezza necessaria.

La forcella, costruita in monoscocca in carbonio UHC Ultimate. Linea aerodinamica anche qui con sterzo conico (1.125" - 1.25"). I foderi sono dritti e la direzionalità non è un problema.

Alla forcella si contrappongono i foderi posteriori ai quali viene demandato esclusivamente il compito di sostegno e di assorbimento delle vibrazioni. Nessun ponticello (il freno è sotto la scatola del movimento centrale) e doppia sezione proprio per far sì di eliminare le vibrazioni prima che queste raggiungano il resto della struttura.

Doppia geometria

Anche dal punto di vista geometrico la AR2 non va troppo per il sottile. Nelle sei misure a disposizione (dalla taglia 48 alla 61 si vanno a coprire un po’ tutte le necessità del pubblico, con poche eccezioni). Gli sviluppi angolari, assieme alle geometrie aerodinamiche dei tubi, dicono chiaramente che il telaio non è da passeggio ma più per corridori che cercano la prestazione senza troppi compromessi. Niente paura però, la comodità non ne risente per fortuna, grazie alla saggia soluzione messa in essere per i pendenti posteriori di cui abbiamo detto.
A questa impostazione di base si applicano due tipi di geometrie. Nello sviluppo geometrico del nostro telaio il tubo piantone è posizionato a 73,5 gradi di inclinazione, niente male. Ma pure se questo angolo è da ritenere valido nel computo della distribuzione delle sollecitazioni, è l’appoggio sella che ci interessa di più e in definitiva dice di come si pedala sulla bicicletta. Il particolare reggisella di cui è stata dotata la AR2 è chiamato “VariMount” perché può essere montato invertito rispetto al senso in cui lo vedete nelle foto di questo articolo. Modificandone l’orientamento si va quindi a incidere sull’angolo di sella. Nella posizione da corsa “normale”, quindi, diventano 72,5 i gradi di orientamento del piantone, altrimenti, invertendolo di 180 gradi, si arriva addirittura a 78,5: una posizione perfetta per il triathlon e per chi utilizza prolunghe aerodinamiche su distanza non troppo elevate. È quella che in casa Felt chiamano VGO (Variable Geometry Optimized).
Particolare, sempre a proposito del reggisella, il sistema di orientamento orizzontale dell’appoggio. Il telaio della sella è imprigionato in un sistema composto da due ghiere con dentellature che seguono un passo differente. Questo permette di ottenere praticamente tutti i decimi di grado possibili per ottimizzare la posizione. C’è da perderci un po’ di tempo, ma basta scalare una posizione, in maniera invertita, per ottenere una rotazione infinitesimale della sella e il suo posizionamento perfettamente stabile nel tempo.

I componenti

Tra i componenti, di solito, figura anche il reggisella della bici. Nel nostro caso preferiamo collocarlo a metà tra le categorie telaio e componenti. Pur essendo qualcosa di diverso dal telaio, di fatto, ne è pure parte integrante. Tant’è che anche la sua costruzione contribuisce alla resa dinamica della struttura principale. Tante funzioni che ne fanno anche un nome decisamente lungo: “Felt Vibration Reducing Aero Road flip position UHC carbon fiber”. La costruzione prevede, infatti, una scanalatura centrale che ha proprio il compito di contribuire alla riduzione delle vibrazioni. Una banda in materiale polimerico è da applicarsi per chiudere la fessura una volta definita l’altezza di sella necessaria al ciclista.
Oltre a quanto detto il reggisella ha anche la funzione di contenere la batteria del sistema elettronico. Nell’ultima versione del gruppo Shimano Ultegra Di2, infatti, è possibile sfruttare un’unità di alimentazione interna che scompare all’interno del telaio. I fili rimangono perfettamente nascosti e l’alimentazione per la ricarica avviene tramite l’accessorio Shimano che sfrutta la porta mini-usb presente nell’interfaccia digitale posta al di sotto dell’attacco manubrio. Il gruppo Ultegra Di2, sulla Felt AR2 è al gran completo. Non mancano nemmeno i comandi remoti posti in prossimità dei poggiamani, sotto al nastro manubrio e in posizione strategica per comandare il cambi posteriore quado ci si trova in posizione aerodinamica e raccolta. Roba da velocisti ma non solo, avere un punto in più da cui scegliere i rapporti può tornare comodo pure con le mani in presa alta sul manubrio.
La scelta del freno posteriore sotto al movimento centrale paga certamente qualcosa in termini di praticità (è più scomodo intervenire sul cavo), ma premia in eleganza della bici oltre che nella funzionalità del telaio (la mancanza del ponticello posteriore, appunto, e l’alleggerimento dei pendenti che non devono supportare lo stress del freno). Il meccanismo di rilascio del freno, in caso di necessità e di cambio ruota, è posto lungo il cavo di comando in prossimità dell’attacco manubrio.

Le ruote sono 3T, si tratta del modello Accelero che viene considerato da allenamento per il peso non proprio contenutissimo (1.640 grammi). Tuttavia la scorrevolezza è notevole. Il cerchio in alluminio serie 6000 con carbonio strutturale a forma aerodinamica (43 millimetri di altezza) si sposa perfettamente con la linea della bicicletta. Ovviamente sostituendole con un modello più leggero potrà beneficiarne tutta la bici, ma non è una necessità che si sente impellente nel contesto della bicicletta. Di 3T sono anche l’attacco e il manubrio dal diametro abbondante e dalla conseguente presa sicura, anche senza guanti. Completa la dotazione la sella fornita da Prologo. Delle coperture, in questo caso personalizzate con il montaggio delle Panaracer al posto delle Vittoria di serie vi diremo più in là in quanto oggetto di un test a se stante.

Conclusioni

La guida della Felt AR2 richiede impegno. Geometria e risposta dinamica sono da bicicletta di altissimo livello. Bastano poche uscite, tuttavia, per prenderci le misure e iniziare a divertirsi. La scorrevolezza è notevole ovviamente, frutto dell’integrazione di tutte le parti. Da sottolineare come le forme arrotondate delle sezioni aerodinamiche permettano di sopportare senza sbandamenti anche il vento laterale. Non è scontato che bici di questi tipo reagiscano così bene e questo è decisamente un punto in più per questa Felt.

Il bilanciamento dei pesi è ben realizzato e, sia in salita che in pianura, ci si trova naturalmente in posizione. La discesa fa venir voglia di correre e piegare per bene, ma occorre scegliere per bene l’impostazione di curva.

Considerate dotazioni e telaio il prezzo è in linea con il mercato. Chi vorrà esagerare, un domani, potrà scegliere delle ruote superleggere.

Scheda tecnica

  • Modello: Felt Ar2
  • Materiale del telaio: fibra di carbonio
  • Forcella: Felt Aero Road UHC
  • Gruppo: Shimano Ultegra Di2
  • Pedali: non inclusi
  • Guarnitura: Shimano Ultegra (52-36)
  • Pacco pignoni: Shimano Ultegra (11-25)
  • Catena: Shimano Ultegra Hg
  • Deragliatore: Shimano Ultegra Di2
  • Cambio: Shimano Ultegra Di2
  • Freni: Shimano Ultegra
  • Leve cambio: Shimano Ultegra Di2
  • Serie Sterzo: FSA 38 Integrata
  • Manubrio: 3T Aerotundo Team
  • Attacco Manubrio: 3T Arx II Team
  • Reggisella: Felt Vibration Reducing Aero Road
  • Sella: Prologo Zero II
  • Ruote: 3T Accelero 40 Team
  • Coperture: Panaracer A Evo 2
  • Colori: finiture rosse oppure verde fluo
  • Misure: 6 misure da XS a XXL (44-59 per il tubo di sella - 51-59 per la lunghezza)
  • Peso*: 7,45 KG
  • Prezzo indicativo: 5.950,00 (con gomme sono Vittoria Diamante Pro Light)
       *senza pedali

Costruttore: Felt Bicycles www.feltbicycles.com
Distribuita in Italia da Larm www.larm.it

Dall'interfaccia digitale partono i cavi dei comandi sulle leve freno e nei comandi remoti posti sotto il nastro manubrio. Si vedono appena in prossimità delle manopole. Il sistema, tramite collegamento al computer (utilizzando il software fornito da Shimano) permette di programmare la funzione di tutti i comandi.

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