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La mia vita con Fausto
di Luciana Rota

13 nov 2010

“Passarono per la prima volta davanti a noi tutti in gruppo. Quanti erano? Sembravano mille. Mi sentii stringere il cuore dalla paura. Ognuno di loro aveva una moglie alla quale aveva detto «Speriamo»”.

È una frase di Bruna Ciampolini, riportata da Franco e da Luciana Rota, autrice del libro “La mia vita con Fausto”, un racconto intenso della moglie di Coppi di cui nel 2010 ricorre il cinquantesimo anniversario della morte. È un libro personale, quasi privato e infatti il sottotitolo recita “Dal diario intimo di Bruna Coppi, moglie del Campionissimo per tutta la vita”.
 
Su Fausto Coppi sono stati scritti tantissimi libri, più o meno interessanti. Il Campionissimo è uno degli sportivi più celebrati dall’editoria e non solo da quella ciclistica. Il suo personaggio ha superato i limiti del ciclismo esaltato anche dal mito di una morte prematura e incredibile.
Quello di Luciana Rota, tuttavia, è un lavoro piuttosto diverso rispetto a quanto visto finora. Passa attraverso i ricordi della moglie di Coppi, e si intreccia anche con la biografia dell’autrice che si è avvicinata al ciclismo e al suo lavoro attraverso i racconti del padre, Franco Rota, giornalista della Gazzetta e caro amico di Coppi. È a lui che Bruna ha iniziato a raccontare la storia del marito. E infatti c’è il racconto all’amico, non al giornalista. C’è il pudore dei sentimenti che diventano forti e ben definiti quando c’è da affermare il bene per la figlia Marina e per l’uomo che il destino ha voluto campione. Luciana Rota ha raccolto mettendoci del suo, gli appunti del padre, scomparso troppo presto nel 1994. E questo libro è dedicato anche a Franco Rota nei racconti della figlia che lo seguiva cercando di imparare il mestiere.
 
Bruna Coppi è una ragazza timida che si innamora dell’uomo che vorrebbe accanto a sé a dispetto del campione che sta diventando. Nelle pagine che si susseguono si vivono i dubbi della ragazza semplice che è affascinata dalla popolarità del marito ma che in fondo lo preferirebbe a casa. Per questo forse non è vista benissimo dall’ambiente e si sente molto rinfrancata quando, subito dopo il matrimonio, si rende conto che il marito è più motivato che mai in bicicletta.
Ma è più forte di lei. Lo vorrebbe lontano dalla bici e lo ammette. Come si fa a non essere preoccupate per il marito che rischia su strade tanto pericolose? Chi pensa al corridore si rende conto di questi pensieri e attorno a Bruna si crea un alone di distacco come di chi sa che lei non è il bene del campione. I suoi sentimenti verso Fausto appaiono a volte troppo materni.
Eppure Bruna è sempre presente affianco a Fausto, anche quando è lontano e soprattutto nei momenti difficili. E da lei sappiamo di più del lato umano di Coppi che di quello agonistico. Le preoccupazioni per la figlia, per la sua educazione, quasi a volerla proteggere da un papà così ingombrante.
 
Bruna racconta anche la famiglia di origine di Fausto Coppi, semplice anche quella. La mamma tanto religiosa che la nuora vede naturalmente affianco a sé e alla quale non riesce a portare rancore quando sui giornali legge frasi cui non vuole credere. Oggi lo chiameremmo gossip e lo faremmo scivolare via come cosa di poco conto, forse. Negli anni cinquanta il reato è penale e lo stesso Coppi rischia di finire in prigione.
Sofferenze forti che Luciana Rota ha saputo raccontare incollando il lettore a quelle pagine che, certo, raccontano solo una faccia della medaglia. Ma sono ricche di una drammaticità intensa. Come nel racconto della morte di Serse, il fratello di Fausto, e nelle comunicazioni difficili e confuse di quei momenti che avevano fatto temere a Bruna che a morire non fosse il fratello, ma Fausto stesso.
La Bruna che si racconta nel libro è una donna convinta dell’imminente ritorno del marito, che lei vede in una vita che sa essere difficile per lui ma non capisce come non ne riesca a uscire. Una convinzione che le fa cercare conferma dal marito anche sul letto di morte.
“Sapevo il dolore che aveva nell’abbandonarci, ero sicura che sarebbe tornato…”
Un libro di sentimenti forse più che di ciclismo, che piacerà anche a chi mastica meno di bicicletta. Una storia attuale che continua ad appassionare e a far discutere così come quella morte che lo ha spinto ancora di più nella leggenda.
Da leggere.

Scheda

Editore: Daniela Piazza Editore
Data uscita: 01/2010
Lingua: Italiano
EAN: 9788878892408
Prezzo: Euro 17,00


totale 1 commenti:

Quando arrabbiarsi non fa male di: alessandra doridoni

Si, un libro da leggere. Soprattutto se sei coppiano o, meglio, soprattutto se sei donna. Perchè "La mia vita con Fausto" fa arrabbiare, con il Campionissimo, forse, o con Bruna e il modello che rappresenta, quello della donna che si annulla per il proprio uomo. Qualunque sia la reazione che vi procura, è un libro che fa muovere dentro di voi qualcosa. Esattamente quelo che deve fare un libro.