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Tour 2014: Le donne sono piaciute anche all'UCI. Rilanciamo

30 lug 2014

Le donne in bicicletta piacciono, quelle che corrono intendiamo, quelle forti e fortissime che metterebbero in difficoltà parecchi maschietti col numero sulla schiena e quelle che, comunque, fanno fatica.

Piacciono a tal punto che gli organizzatori del Tour de France hanno organizzato, proprio in occasione dell’arrivo della corsa maschile a Parigi, una sorta di kermesse facendo partecipare le cicliste più importanti del mondo.

La Course, così è stata chiamata questa competizione, è andata in onda in diretta, con più di 140 paesi collegati, poco prima di veder sfrecciare Vincenzo Nibali in maglia gialla. Anche per le ragazze la premiazione suggestiva con l’arco di trionfo alle spalle.

Insomma, un successo sottolineato dal numero delle partecipanti e dalla qualità: 15 campionesse nazionali e una media finale di 44 chilometri orari. Per la cronaca, ha vinto la “solita” Marianne Vos in volata.

Organizzata dall’ASO (la società organizzatrice del Tour) La Course è stata molto apprezzata dall’UCI, tanto che il presidente Brian Cookson ne ha parlato come di un ottimo esempio per promuovere il ciclismo femminile.

Un evento da ripetere insomma, si è parlato di una “grande prima” e così via.
E il ciclismo femminile certamente merita anche dal punto di vista mediatico.

Curioso, però, come nessuno pare ricordare che dal 1984 al 1989 proprio gli organizzatori del Tour ne avevano proposto la versione femminile. Che aveva pure parecchio successo (erano gli anni delle sfide epiche tra Maria Canins e Jeannie Longo). Poi è caduto tutto nel dimenticatoio.
Ora che le cose son cambiate, dal punto di vista mediatico (e quindi anche come appeal commerciale una manifestazione di questo tipo potrebbe funzionare bene) e per l’interesse che c’è, oltre che l’evidente crescita di un movimento, si potrebbe proprio rispolverare il Tour femminile.
Il Giro d’Italia inizia a funzionare discretamente. Per una volta potrebbe fare da promotore e far scoprire che queste ragazze, quando pedalano lo fanno per davvero.

Guido P. Rubino