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Freni a disco? Sentite cosa dice Archetti

28 set 2013

 

Nella “sala dei balocchi” dove i meccanici azzurri mettono a punto le biciclette dei nostri corridori si parla di tutto e di più. E non passano certo inosservate le novità che per forza e per piacere a chi fa questo lavoro passano di continuo sotto il naso. Dei cambi elettronici si è parlato (e i problemi che ci sono stati nelle corse pro'? Tutto a posto, dicono per dovere ed esperienza), dei freni a disco ancora non si può parlare perché tanto nelle corse non si possono ancora usare. Ma che ne pensano?

Tutti concordi con l'immaginarli come il futuro della bicicletta da corsa.
«Alle aziende fanno comodo per far rinnovare le bici – conferma Giuseppe Archetti, veterano tra i meccanici azzurri – ma funzionano pure molto bene. Vuoi mettere tutti i problemi che inevitabilmente si presentano coi pattini freno sul carbonio?»

Ma non sono solo rose e fiori. I meccanici guardano il problema dal loro punto di vista: se le alte temperature possono essere pericolose in gruppo in caso di cadute, tanto più per chi le ruote deve maneggiarle.

«Ti immagini a fare un cambio ruote alla fine di una discesa lunga – continua Archetti – chi va a toccare quella ruota e quel disco?»

Problemi pratici, da risolvere in qualche modo prima di poter dire che i dischi saranno davvero il futuro della bicicletta da corsa a tutti i livelli.

Archetti, al lavoro su una bicicletta dei corridori della nazionale