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Trasportare la bicicletta

Se non ci si pedala su la bicicletta è piuttosto ingombrante da trasportare e, vista la sua fragilità, è bene procedere nella maniera più opportuna per evitare di fare danni dispendiosi.

Va detto subito, e appare evidente, che il trasporto della bici può variare in base alle esigenze: una cosa è uno spostamento in auto, altro con mezzi di trasporto diversi. Per tutti c’è una soluzione.
 
Saltate direttamente alla soluzione per voi:

La bici in automobile

Dentro l’auto
La soluzione migliore, ovviamente, sarebbe mettere la bicicletta dentro l’automobile. Se si tratta di una bicicletta da corsa o di una mountain bike vanno tolte entrambe le ruote in modo che il telaio libero occupi meno spazio e sia più facilmente gestibile. Per ridurre l’ingombro potrebbe essere utile allentare le viti dell’attacco manubrio per consentire alla curva manubrio di “avvolgersi” sul tubo superiore del telaio.
Una buona soluzione sarebbe avere un tendicatena, ossia un supporto da fissare al forcellino posteriore per evitare che la catena rimanga lenta e possa andarsi ad attorcigliare.
Attenzione a come mettete il cambio. Per smontare la ruota posteriore va posizionata la catena sul pignone più piccolo, ma una volta fatta questa operazione conviene spostare il cambio verso l’interno. È un buon modo per proteggerlo di più, ma questo non deve comunque far abbassare la guardia. Il cambio è il componente più esposto della bici, tanto più quando non c’è la ruota posteriore. Un’operazione maldestra mentre si carica la bicicletta può provocare la deformazione del supporto che fissa il cambio al telaio arrivando anche a romperlo (si tratta in effetti di una parte piuttosto morbida e… fatta apposta per rompersi facilmente (ma in questo modo si salva il telaio). In sé non è un danno grave, a patto di avere il ricambio a portata di mano. Altrimenti la bici resterà inutilizzabile.
Se si dispone di un portabagagli sufficientemente largo, la bicicletta va posizionata di piatto sul fondo con il lato guarnitura in alto. Ma badando bene a non poggiarvi sopra borse troppo pesanti. L’ideale sarebbe qualcosa di morbido (borse leggere o coperte) e poi le ruote: prima l’anteriore e poi la posteriore con il pacco pignoni all’insù. È importante, poi, verificare che la posizione sia sufficientemente stabile e non soggetta a ondeggiamenti pericolosi. In questo senso potrebbe essere utile svitare anche il pedale sinistro (quello che poggerebbe sul fondo del vano bagagli).
Se, insieme alla bicicletta, si devono trasportare bagagli pesanti è bene mettere il telaio in piedi. La catena sulla moltiplica maggiore e lasciare proprio alla corona l’onere di sostenere il peso del telaio (attenzione massima al cambio, in questo caso, proprio per quanto detto in precedenza). Gli altri bagagli terranno la bici perfettamente dritta ed eviteranno oscillazioni. Le ruote vanno incastrate senza forzature. L’ideale sarebbe avere le apposite, ma un po’ ingombranti, borse di trasporto dedicate.
Se dentro l’auto trasportate una bicicletta dotata di parafaghi e/o portabagagli, potrebbe essere inutile rimuovere la ruota posteriore: l’ingombro non diminuirebbe poi tanto. Per cui considerate l’eventualità di lasciare la ruota motrice montata.
 
La bici fuori dall’auto
Sì, si sporcherà un po’ e magari prenderà anche la pioggia, ma acqua e polvere non sono un grande problema per la bicicletta: uno schiacciamento può esserlo molto di più. È per questo motivo che molti ciclisti preferiscono comunque affidarsi ad un portabiciclette e sistemare la bicicletta sul tettuccio dell’auto o nella parte posteriore.
Le soluzioni in questo senso sono davvero tante. Fissare la bici nella parte posteriore significa proteggerla dall’impatto diretto dell’aria e, soprattutto, ridurre l’ingombro totale dell’auto. Attenzione alle aree di sosta che spesso hanno parcheggi con tettoie basse ed è facile, arrivando stanchi, dimenticarsi di avere il bagaglio sul tetto. Le conseguenze le potete ben immaginare.
Se si pensa di imbarcare l’automobile su un traghetto, poi, potrebbero esserci delle differenze di prezzo per il passaggio auto in base all’altezza totale dell’autovettura: e con una bici sul tetto rischiereste di pagare di più. Conviene informarsi per tempo quindi.
Ovviamente per fissare la bici nella parte posteriore l’automobile deve avere una forma compatibile con il portabiciclette. Le soluzioni, negli anni, sono diventate sempre di più e un negozi di bici ben fornito potrebbe avere la soluzione anche per auto su cui una volta sarebbe stato impossibile montare un portabici posteriore.      
Altrimenti la soluzione classica prevede la bici sul tettuccio dell’automobile. I supporti universali sono a disposizione per tutti i portabagagli per auto. È importante solo avere, ovviamente, due punti di appoggio.
Le soluzioni in questo caso prevedono il classico portabici con sistema a sgancio rapido su cui bloccare direttamente la forcella anteriore, oppure un braccetto che blocca la bici sul tubo obliquo e non richiede di smontare la ruota anteriore della bici. In questo caso le ruote vanno a posizionarsi dentro canaline che hanno il compito di non far spostare la bici, ma il sostegno maggiore è proprio sull’obliquo.
Qui è il caso di spendere qualche parola in più, così come abbiamo fatto nella sezione dedicata ai cavalletti. Il morsetto che si blocca sull’obliquo deve fare la forza necessaria affinché la bici sia tenuta saldamente, ma non deve essere stretto eccessivamente. Se si esagera di potrebbe arrivare allo schiacciamento del tubo, tanto più se in fibra di carbonio. Per questo occorre rispettare scrupolosamente le indicazioni del produttore del supporto (che è bene scegliere di buona marca, robusto e affidabile) e, se proprio, non vi fidate, potete passare su altre parti della struttura un elastico di quelli realizzati appositamente per i bagagli.
Un consiglio sempre valido è mettere delle fascette (tipo quelle dei fermapiedi di una volta o quelle destinate al fissare gli sci) per fermare le ruote nel punto di appoggio: in caso di bloccaggio errato o rottura dell’appoggio si eviterà che la bici possa cadere lontano dall’auto con conseguenze disastrose e pericolose anche per gli altri.

La bici in treno

Trasportare una bicicletta in treno può essere la cosa più naturale del mondo. A patto che le ferrovie con cui viaggiate prendano in considerazione la vostra categoria prevedendo degli spazi dedicati alle biciclette. Se prevedete di fare degli spostamenti lunghi e la situazione non è chiara o, più semplicemente, volete trasportare la bici senza viaggiarci su allora la soluzione ideale è la sacca bortabici. Le esigenze di trasportabilità consigliano per una borsa il più leggera possibile. Le sacche più semplici sono dotate comunque di tasche laterali dove infilare le ruote (una volta tolto il bloccaggio rapido). A seconda delle dimensioni della sacca potrebbe essere necessario smontare il manubrio o, almeno, allentare l’attacco per consentire una riduzione dell’ingombro.
La bici nella sacca, però, non è dotata di alcuna protezione. È necessario quindi prevedere delle imbottiture che possono essere costituite dagli stessi bagagli, l’abbigliamento, ad esempio, può essere una valida protezione del telaio, mentre è molto importante prevedere un riparo opportuno per il cambio e le parti più esposte. Le sacche di “livello superiore” sono dotate di una base in materiale rigido su cui fissare telaio e forcella. Ovviamente pesi e ingombri iniziano a crescere, ma anche il livello di sicurezza diventa molto più elevato.

La bici in aereo

Chi viaggia in aereo con bici al seguito non ha molte alternative se vuole vedere il proprio mezzo in buone condizioni all’arrivo. La soluzione più ovvia è la borsa rigida. Per contenere gli ingombri (è bene comunque informarsi presso la compagnia aerea con cui si vuole viaggiare per evitare sorprese al momento dell’imbarco – ma in genere è prevista la voce “attrezzature sportive” per i bagagli da trattare anche con una certa cura – ma non contateci troppo) dalla bici vanno smontati i pedali, il manubrio e molto probabilmente anche la sella (qui chi ha il telaio con reggisella integrato potrebbe avere qualche difficoltà in più). La protezione offerta dalle borse portabicicletta rigide è elevata. Si perde un po’ di tempo a “confezionare” il pacco ma poi si può viaggiare con sufficiente tranquillità.
Il rovescio della medaglia di questa soluzione, oltre alla necessità di smontare la bici, è che la valigia dedicata è piuttosto costosa.
Un’alternativa più economica, anzi, a costo zero è lo scatolone di cartone: di quelli solitamente utilizzati dai costruttori per consegnare le biciclette ai negozi. Se vi mettete d’accordo con un negoziante di bici ve ne regalerà volentieri uno (anzi, gli togliete il fastidio dello smaltimento), solo sarebbe bene che fosse di cartone sufficientemente spesso. Alcuni costruttori risparmiano anche su questo col risultato che il cartone potrebbe cedere facilmente.
Lo scatolone di cartone è la soluzione ideale per chi intraprende un viaggio in bicicletta: è sufficientemente grande da accogliere il bagaglio da caricare sulla bici e, una volta arrivati a destinazione, ci si può disfarsene facilmente restando liberi di pedalare. Ovviamente diamo per scontato che per il viaggio di ritorno si possa procurare un altro scatolone analogo da un negozio locale. Se andate in Paesi particolari teniatene conto.
La scatola portabici, mediamente, è più grande della valigia rigida (e infatti non sarà necessario smontare tanto la bici come nell’altro caso) e questo potrebbe essere un problema (e un costo) in più al momento della spedizione aerea.
Per il trasporto in aereo vedere anche questa RISPOSTA nell'apposita sezione.