Su misura non solo per la taglia

Combinazione perfetta tra ciclista e bicicletta. àˆ l'ultima frontiera della tecnica ciclistica. Niente di nuovo, penserete, in realtà  del nuovo c'è. La combinazione perfetta tra mezzo meccanico e macchina umana non avviene più in base alle misure (non solo almeno), ma in base alla corrispondenza perfetta delle caratteristiche dell'uno verso l'altra. Ovviamente non si può che partire da un posizionamento corretto in bicicletta. Ma la storia e l'esperienza hanno dimostrato come i millimetri che sembravano vitali fino a un po' di anni fa, proprio cosଠdeterminanti non sono. Almeno non quelli che riguardano la misura del telaio. Il 99 per cento dei ciclisti può facilmente mettersi in bici su telai di misura standard dove le taglie si distanziano anche di diversi centimetri per volta senza che questo comporti problemi particolari. Il punto di incontro perfetto tra ciclista e bicicletta oggi avviene su altri livelli: materiali e componentistica. Dei primi si è detto tantissimo in questi anni. Il passaggio dall'acciaio all'alluminio prima, e il definitivo (per ora) sbarco sulla fibra di carbonio, hanno riempito il mercato di biciclette dalle caratteristiche meccaniche differenti. Non è facile districarsi in mezzo ad un'offerta tanto vasta, ma studiando un po' si può trovare la bicicletta perfetta alle proprie esigenze. Già  le esigenze. Insieme alla bicicletta anche il ciclista si è evoluto. Le distinzioni nette tra cicloturista e agonista sono andate sfocandosi sempre di più fino a delineare un ciclista molto più versatile. Si è voluto allargare il proprio raggio di azione e, al tempo stesso, la flessibilità  dell'offerta tecnica ha creato la convinzione che niente sia impossibile con un minimo di allenamento. Questo è vero in parte: lo sviluppo metrico di rapporti a disposizione oggi sulla bicicletta da corsa è qualcosa di impensabile anni fa. Però non bisogna cadere nell'errore opposto di illudersi che basti avere la bicicletta superleggera, un gruppo di alta gamma opportunamente assortito, per affrontare qualsiasi distanza e qualsiasi pendenza. La strada potrebbe respingere con violenza chi l'affronta troppo spavaldamente. Il miglioramento comunque c'è stato, ed è qui che volevamo arrivare. La bicicletta, oggi, può essere personalizzata come una volta neppure i corridori potevano ottenere con il lavoro notturno dei propri meccanici prima di tappe epiche dei Grandi Giri. Pensate a quello che è successo con i manubri: curva a cassetta, da pista o alla Gimondi, oggi sono state rimpiazzata da una serie di forme ergonomiche che facilitano la presa ma strizzano l'occhio anche alla praticità . Dita corte? Ecco la curva che permette di tenere i comandi più vicini. Volete una posizione allungata ma al tempo stesso non riuscite a raggiungere la parte più bassa della presa? Ecco i manubri con drop e reach ridotti. Andando sulla trasmissione poi la scelta è ancora più ampia. L'aumento del numero di rapporti, siamo arrivati ad undici con Campagnolo ma già  le voci parlano di altri sistemi in pista per il decollo, consentono di avere uno sviluppo metrico progressivo in grado di assecondare tutte le pendenze e le condizioni fisiche. L'elettronica, annunciata e disponibile speriamo il più presto possibile sul mercato, sarà  una variabile in più da inserire nella scelta. Anche l'assortimento delle ruote permette di ottimizzare il comportamento della bicicletta. Alto medio e basso profilo dei cerchi permettono di avere una bici adatta alla pianura, alle salite, oppure leggerissima e versatile. Poi ci sono le selle, le coperture e cosଠvia. La bicicletta non è mai stata cosଠpersonalizzata. Trovarne due uguali, ormai è impossibile. A voi la scelta attenta per il nuovo mezzo. I primi mesi dell'anno sono quelli ideali per fare i cambiamenti importanti.

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