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Tra falsi e furti ecco come deve difendersi il mercato

15 nov 2014

Furti e falso. Temi sempre attuali e, ahinoi, dolorosi. Il mercato è una giungla di prezzi e di termini tecnici, logico e comprensibile ritrovarsi frastornati. A proposito di falso ne avevamo già parlato in un articolo di oltre tre anni fa. Per leggero cliccate qui. È più attuale che mai e, oggi, potremmo parlare altri casi che nel frattempo si sono aggiunti. Tanti, troppi, comprese situazioni di pericolo reale in cui ci si può trovare (e qualcuno si è trovato) derivanti proprio dall’acquisto di telai privi di certificazione e, quindi, pericolosi.

È notizia di pochi giorni fa dell’ennesimo furto in un’azienda. Stavolta è toccato alla veneta Gist. Sono stati sottratti componenti di ruote con marchio Fir. In questo caso il materiale è originale, non contraffatto, ma non meno pericoloso visto che, fanno sapere dall’azienda, alcuni dei componenti rubati erano ancora in fase di test e da immettere sul mercato. Quindi si tratta di materiale sulla cui sicurezza ancora non c’è garanzia.
La stessa azienda mette in guardia da possibili offerte “troppo” interessanti che si possono trovare on line o da negozi meno conosciuti ma dai prezzi stracciati.

Non è solo il prezzo, però, che deve mettere in guardia a proposito di materiale non certificato o rubato. Non basta.

Il prezzo? Non basta

Uno dei costruttori italiani più importanti, De Rosa, ci ha messo in guardia proprio da questo. Anche lui, come altri marchi, è vittima di contraffazioni anche importanti: c’è chi replica perfettamente i telai col cuore ma, ovviamente, senza alcuna certezza sul prodotto (può essere uguale la forma, ma non il tipo di fibre di carbonio utilizzate, soprattutto non ci sono certificazioni di sorta).

Su internet abbiamo letto spesso critiche, anche feroci, ai costruttori di nome accusati di ricaricare cifre esagerate sui telai che arrivano sul mercato. Meglio acquistare a basso costo, suggeriscono molti utenti, ché tanto si tratta degli stessi telai.

Neanche per idea, invece, al di là di costi di progettazione che un’azienda mette nel proprio prodotto è diverso proprio il materiale utilizzato (la fibra di carbonio non è tutta uguale) a prescindere dalla forma. E anche i test e la sicurezza hanno un costo. Sicuri di voler affidare al vostra a chi, davvero, punta solo a far cassa senza alcuna garanzia.

Ma il prezzo, dicevamo, non basta.

«I più pericolosi sono proprio quelli che vendono a prezzi sì, più bassi, ma non troppo – spiega Cristiano De Rosa – e quelli sono i più pericolosi perché si pensa di fare l’affare con un telaio originale non rendendosi conto che si tratta, invece, di un falso». Praticamente si rischia di essere fatti fessi due volte.

Come difendersi dal rischio di acquisti, prima che incauti, davvero pericolosi?

La risposta è univoca da parte di tutti i costruttori: rivolgersi esclusivamente ai rivenditori autorizzati. E questo vale anche per i negozianti: oltre all’illegalità di acquistare tramite canali più o meno grigi, si rischia di dare un prodotto pericoloso al proprio cliente con tutte le responsabilità che ne conseguono. In caso di sinistro il falso verrebbe svelato rapidamente da una perizia tecnica.

Insomma, ne vale davvero la pena?

I test effettuati dalle aziende sui telai, prima della certificazione e dell'immissione sul mercato, sono molto severi e si va quasi sempre oltre quanto richiesto dalla normativa.