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Campagnolo 2015: il senso dei gruppi meccanici

30 lug 2014

Campagnolo rilancia l’11 velocità meccanico. L’evento chiamato non a caso 11 Evolved sottolinea proprio l’evoluzione del sistema a undici velocità presentato a fine 2008 e ora nel pieno della sua vita. Tanto da meritare un momento di attenzione voluto da Campagnolo con la stampa internazionale.

Il senso di questa presentazione, per la casa vicentina, è anche nel rilancio di un sistema meccanico che sembrava quasi messo in ombra dalla trasmissione elettronica. I componenti meccanici ci sono e si evolvono, invece. Pochi mesi fa avevamo parlato del Super Record RS, una prima evoluzione dedicata ai sistemi meccanici e richiesta dai corridori professionisti ancora affezionati a questa soluzione. In quel caso si trattava dell’introduzione di un nuovo deragliatore e corone studiate per velocizzare la cambiata anteriore. Il progetto Sc14 nasceva proprio da lì. L’ultima evoluzione, marchiata 2015 si pone come la standardizzazione del nuovo sistema applicata ai gruppi di vertice (non solo Super Record, quindi, ma anche Record e Chorus) con, in più, l’evoluzione del cambio posteriore, dotato di nuova biella in carbonio, molla più potente e forma rivista al punto da spostare in posizione posteriore le viti di regolazione.

Il senso dell’evento messo in piedi da Campagnolo era anche per rispondere ad una domanda provocatoria che più di una volta comincia ad esser posta: hanno ancora senso i gruppi meccanici al top della gamma?

La risposta positiva nasce da diversi punti di vista, primo fra tutti il mercato: i gruppi meccanici sono i più richiesti al momento dal pubblico e fermarne lo sviluppo sarebbe un suicidio commerciale. Per quanto ottimi i gruppi elettronici hanno un prezzo elevato e questo frena inevitabilmente gli acquisti.

Ecco la spiegazione direttamente da Lorenzo Taxis, di Campagnolo:

Al momento meccanico ed elettronico sono due realtà parallele. È presto per dire quando i gruppi elettronici sostituiranno completamente i meccanici. Probabilmente sarà così anche se è difficile immaginare una copertura totale del mercato (ovviamente dando per scontato un livellamento dei prezzi che devono diventare più abbordabili). Ma il “gusto” del meccanico sarà difficile da far morire. È probabile che ci voglia qualche generazione di ciclisti perché questo possa accadere. Anche il paragone con i pedali a sgancio rapido di metà anni Ottanta appare riduttivo. Questo cambiamento è ancora più importante.

Intanto registriamo i pareri dei corridori. Campagnolo ha coinvolto nell’evento due giovani italiani niente male: Enrico Battaglin e Davide Malacarne. Il primo è un affezionato del meccanico e, ammette, si tratta proprio di gusto personale visto che riconosce all’elettronico tutti i pregi che sappiamo. Il secondo è un atleta che usa tutti e due i sistemi. Entrambi confermano che nel gruppo dei professionisti (che non hanno il problema economico nella scelta), la preferenza  è decisa verso la trasmissione elettronica. Le statistiche delle corse sono evidenti d’altra parte.

Ulteriori informazioni su www.campagnolo.com

Enrico Battaglin racconta la sua esperienza con il gruppo meccanico