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Un anno ricco ricco di bici. E il prossimo promette anche meglio

31 dic 2015

In questi giorni, con l'anno che si chiude e il nuovo che inizia, si è soliti tirare un riga, di quelle che si facevano a scuola quando si prendevano appunti e la professoressa passava a un'altra materia. Di righe se ne stanno tirando tante in questi giorni e pure la bicicletta sta girando una pagina importante.

In quest'anno più che mai si è toccata con mano un'impennata di evoluzione tecnologica che porta a diverse rivoluzioni. Gli argomenti li abbiamo trattati abbondantemente su questo sito e fondamentalmente riguardano le nuove tecnologie di freni e di cambi. I freni a disco diventano una realtà e il 2016, l'anno della sperimentazione definitiva, diventerà la porta d'ingresso a un passaggio epocale come fu quello che trasbordò dai puntapiedi ai pedali “clic clac”, quelli a sgancio rapido. Detrattori ce n'erano anche allora e poi abbiamo visto com'è andata.
Un po' lo stesso sta accadendo per cambi elettronici e, ora, anche wireless. Quello meccanico funziona uguale, no? In realtà l'elettronico non è solo una motorizzazione di un sistema meccanico, sì che non avrebbe troppo senso in questo caso (ok, la prontezza nella risposta, ma non è che serva a tutti), le evoluzioni possibili sono tante altre e, alla fine del 2015, ce le troviamo accennate o poco più, ma mettono nel piatto tante altre idee. Cambi programmabili, che seguono il percorso a seconda delle impostazioni e delle preferenze. Sistemi che danno un controllo sulla bici che non avremmo saputo immaginare solo poco tempo fa. Poi sì, bisogna pedalare, ci mancherebbe. Se no il gusto dov'è.

Già, il gusto. Quello che stiamo imparando per piacere o per forza. Non serve spiegare il gusto di andare in bici a un ciclista, ma in questi giorni di riposo forzato delle automobili con la scusa dell'inquinamento delle grandi città (e non solo) in bici ci sono costretti pure quelli che non ci pensavano nemmeno.

Prove di austerity anche a chi non la ricorda più. Allora si doveva girare in bici per una mancanza (di carburante), oggi per un'abbondanza (di inquinamento), ma il risultato non cambia poi molto. Forse, anzi, dura poco: tutto sommato il traffico nelle città non è ai massimi livelli tra Natale e Capodanno. Ma se si riesce a convincere più di qualcuno ad usare la bici per necessità poi c'è la speranza che ne scopra anche le capacità e la usi al posto dell'auto. Illusi? Forse, ma è giusto crederci, in fondo non abbiamo iniziato tutti provando?
Insomma, l'anno che arriva ce lo auguriamo pieno di bici – sempre – ma soprattutto sempre più pieno di ciclisti, di qualsiasi genere. Diamoci da fare per riempirlo di principianti.
Che poi nell'anno che viene, a dispetto delle cabale, abbiamo pure un giorno in più per pedalare. Mica male, no?

 

GR