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Museo Selle Italia

Selle Italia ha aperto un museo che racconta la sua storia, ma, se vogliamo, l’evoluzione di un componente della bicicletta che è sempre stato considerato fondamentale. La sella è sempre stata un oggetto speciale per i ciclisti, un oggetto di culto quasi negli anni in cui, i modelli di cuoio, seguivano praticamente tutta la carriera ciclistica adattandosi, nel tempo, alle caratteristiche fisiche.

Oggi le cose sono cambiate e dalle prime selle in cuoio (e non solo da corsa ovviamente) si passa ai modelli più moderni. Si arriva all’evoluzione delle forme, all’introduzione del gel e ai materiali sofisticati.

Nel museo di Selle Italia, inoltre, è possibile ammirare anche alcune delle prime macchina utilizzate per realizzare le selle e gli stampi dei modelli più famosi della ditta veneta.

Le visite sono aperte per enti e scuole.

Uno dei primi modelli, antecedenti all'acquisizione del marchio da parte della famiglia Bigolin. Si chiamava ancora Sella Italia (al singolare).

Un esemplare del 1920.

Alcune delle prime macchine per la realizzazione delle selle. Erano azionate da una pompa ad acqua, in primo piano.

La pressa per la realizzazione dei telai delle selle.

Uno stampo per imprimere il marchio sulla pelle nella parte laterale della sella.

La pressa per conformare la pelle.

Alcuni stampi attuali, ormai dismessi perché hanno raggiunto il numero massimo di utilizzi.

La forma della sella è già ben definita nello stampo dello scafo. Qui sopra, il modello Daitona.

Nel museo, ovviamente, sono presenti alcuni dei modelli più significativi della storia di Selle Italia. Questa è la prima sella realizzata con imbottitura in gel.

La sella Sintesi, sviluppata assieme a Miguel Indurain.

Il modello Pirata, personalizzato per Marco Pantani.

Il primo marchio di Selle Italia.

 

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