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Si avvicinano i freni a disco. Convengono per tutti? - 26 mar 2015

Stefano da Firenze - 26 mar 2015

Buongiorno,
negli ultimi mesi molte case produttrici stanno inserendo a catalogo bici da corsa con freni a disco.
Potreste riassumere quali sono i vantaggi e gli svantaggi rispetto ai freni classici?
In particolare, oltre alla potenza di frenata, ci sono differenze anche sulla “resistenza” su lunghe discese?
Lo chiedo perché, essendo un ciclista di corporatura “robusta”, in un paio di casi mi sono trovato in difficoltà con i miei Shimano 105 al termine di lunghe discese, dove, a causa del surriscaldamento, i freni non erano più efficaci al 100%.
I freni a disco risolverebbero questo problema, oppure sarebbe sufficiente sostituire i pattini con altri più performanti e/o i freni con quelli di un modello superiore (Ultegra, DuraAce, ecc.)?
Grazie e complimenti per l'interessantissimo sito

Stefano 

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Salve Stefano,

l’argomento diventa sempre più caldo, e non è (solo) un gioco di parole. Che si vada in questa direzione ormai è certo, per questo i produttori di bici si stanno adeguando, chi prima, chi dopo, al nuovo standard che sarà inevitabile. Sarà una cosa positiva? Le premesse ci sono tutte. E tante critiche che si sentono in questi mesi fanno tornare alla mente quanto si diceva, a metà degli anni Ottanta, riguardo ai pedali a sgancio rapido che avrebbero, di lì a qualche anno, sostituito i modelli a cinghietto.

I vantaggi? in realtà la potenza di frenata non è uno di questi: anche con i freni a calibro c’è già tutta quella che serve se si può far arrivare la ruota a bloccaggio. E di potenza, tutto sommato, non ne serve nemmeno troppo visto che la coppia frenante è data dalla superficie a contatto tra fondo stradale e gomma. Il vantaggio c’è in termini di costanza della frenata. I test fatti hanno evidenziato un calo molto inferiore dell’efficenza frenante in caso di lunghe discese, come quella descritta dal lettore. Non migliorerebbe poi troppo la situazione con pattini freni diversi o componenti di maggiore livello.

Il vantaggio, soprattutto, sarebbe nel lasciarsi alle spalle tanti problemi con le ruote in fibra di carbonio. Dopo diversi anni e tanta tecnologia non è sbagliato affermare che il contatto tra carbonio e pattini freni non sia l’ideale. Anzi, è quasi un disastro. E se si è riusciti a imitare quasi perfettamente il rendimento di frenata sui cerchi in alluminio in condizioni di asciutto, la situazione non è molto favorevole con la pioggia. Col rischio di finire rapidamente dei pattini speciali che non costano neanche poco.

Infine, inutile negarlo, i freni a disco sono visti come una manna per i produttori di bici: sarà difficile resistere alla novità col risultato di un ricambio praticamente totale del parco biciclette.

Queste sono alcune considerazioni di massima. Altre si possono trovare negli articoli che, in questi anni abbiamo già scritto al riguardo e che citiamo in fondo a questa risposta.

Le cose, c’è da scommetterci, cambieranno radicalmente quando i freni a disco saranno ammessi anche tra i corridori professionisti. Le voci parlano del 2017, vedremo se saranno vere. Vero è che sarà pure utile che in gruppo tutti i corridori abbiano lo stesso tipo di freni per non trovarsi in situazioni di potenziale pericolo tra chi frena di più e chi frena di meno.